FRESH
zeitkratzer / JOHN DUNCAN






Fresh (CD Allquestions-X-tract) (2t-39:58)

L'ensemble Zeitkratzer alle prese con due brani di John Duncan in una collaborazione promossa dal Podewil di Berlino. Un progetto iniziato più di un anno fa, frutto di un lavoro costante e tenace e di ripetuti incontri tra Duncan ed i musicisti incaricati di eseguire con il loro ensemble di strumenti acustici due composizioni originariamente elettroniche.

I 27 minuti del primo pezzo rivisitano NAV-FLEX, composizione pubblicata da Duncan lo scorso anno nel doppio cd con Francisco López, NAV. Nelle mani degli Zeitkratzer il pezzo sembra acquistare nuova vita pur continuando a brillare delle qualità di cui Duncan lo aveva dotato all'origine, vale a dire quei fantasmi di suono alteri ed oscuri, quel lento e basso pulsare, quei drones di estrema suggestione, l'ondeggiare lento e graduale che si espandeva in tutto lo spazio della nostra mente e del nostro corpo misurandone pieni e vuoti.

Riuscire ad inquadrare un brano inafferrabile come Nav-Flex e trasporlo per un insieme di strumenti acustici era una sfida ardua sulla carta, una sfida che è stata vinta in pieno risultando in suono complesso che pullula di dettagli, da assaporare a tutte le gradazioni di volume con effetti diversissimi. Colpiscono la ricchezza della gamma tonale, il continuo sollecitarsi degli strumenti, il dilatarsi in note trattenute. È un lavoro ciclico e insistente, che prende corpo attraverso echi e rimbombi, un' divenir taciturno di suoni-chimera. Sublime nel suo catturare una stasi dal sapore notturno con note bassissime e avvolgenti, gradazioni di una materia altra da noi, sublimata in lenti passaggi di bellezza. Il reciproco sollecitarsi degli strumenti, lo scandire percussivo soffuso, i fruscii e i respiri, i morbidi rintocchi: senza sapere come, ci ritroviamo circondati da una materia di sogno che scardina e deforma ogni abituale coordinata percettiva.

TRINITY è invece un pezzo più vecchio, pubblicato nella compilation del 1996 A Fault In The Nothing e più breve, graffiante e pungente rispetto a NAV-FLEX. Un crescendo di corde straziate che esplode in movimenti rapidissimi e pugnalate di suono, altrettanto efficace rispetto al primo brano anche se in direzione opposta. Se il primo era tutto un rimestare compatto, TRINITY è un'esplosione in mille schegge, ritmata dai fiati e da colpi inflitti sugli archi, composta da ritorni sui grappoli di note, che muore in un soffio, un respiro di tre minuti.

Fresh è un album che dimostra le potenzialità di una modalità creativa aperta e non ristretta ai limiti della computer music, ricco di quella bellezza che è equilibrio tra complessità di metodo e di motivi e limpidezza di risultati. (8)

Daniela Cascella, Blow Up, Settembre 2002